giovedì 31 dicembre 2015

dolcissimo 2016





Le parole sono spesso vane: arrivati alla fine di un altro anno, non  posso fare altro che ringraziare Dio per tutto quello che mi ha donato, per i mie cari, e per tutti voi!
Ringrazio per come, ciascuno a suo modo, mi avete sopportato, nei pasticci e nelle parole.
Auguro a tutti voi un" dolcissimo" nuovo anno carico di gioia, Dio possa donarvi quello che il vostro cuore desidera.


Buoni pasticci a tutti.

Per la ricetta vi rimando qui, super veloce e golosa, abbinamento ideale.

p.s appunto per nuovo anno: non chiedere mai a tua figlia di cinque anni di aiutarti a decorare la  torta... la golosità di un bambino non ha limiti!!!


sabato 12 dicembre 2015

kugelhopf de Schirmeck di Felder





L'impronunciabile Kugelhopf è a metà strada tra un panettone, un babà   e una brioche. E' un prodotto tipico di Germania, Austria, Svizzera ed  Alsazia.  Ci sono molte storie su di esso, dove è stato inventato, chi l'ha omaggiato;  sarò di parte, ma quella che più mi piace, lo descrive come antenato del babà.. Si narra che il re della Polonia, Stanislas Lecsczinski, perse il suo regno ed il  genero Luigi XV di Francia, come conforto per la perdita del regno, gli donò il ducato del regno di Lorena. Un giorno un servo come dessert gli rifilò di nuovo, il kugelhopf, allora Stanislas si arrabbiò e scaraventò il piatto con il dolce su un tavolo dove vi erano delle bottiglie di rhum, una si rovesciò sul dolce, bagnandolo; incuriosito dal colore ambrato che aveva assunto, il duca lo assaggio, gli piacque molto così  cambiò il nome al dolce ed in onore del libro che stava leggendo, "le mille e una notte", lo chiamò babà. Un' altra leggenda vuole che i magi per ringraziare un pasticcere,che li aveva ospitati, gli donarono questo dolce,  la cui  forma ricorda i loro copricapi .
Ho scelto la versione di Felder, perché era quella che più mi intrigava, ma di base sono tutte simili.  Schirmeck è la sua città natale, situata nella regione dell'Alsazia (Francia) ai confini con la Germania; in una postilla alla fine della pagina consiglia di visitare una boulangerie, la migliore della regione, quella dei suoi genitori! Quindi se vi trovate da quelle parti fatemi sapere.  







 ricetta tratta  da "mes 100 recettes de Gateaux di Cristophe Felder"
INGREDIENTI  per uno stampo da  kugelhopf da 18cm alto 12cm  (io 22 cm)

lievitino
50 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
30 ml di acqua

impasto
225 gr di farina 0
150 ml di acqua
1 uovo (50gr)
40 gr di zucchero semolato
60 gr di burro morbido
50 gr di uvetta ( 50/90 gr di gocce di cioccolato)
1 cucchiaio di rhum
25 gr di mandorle ( omesse)


PROCEDIMENTO

lievitino
unire gli ingredienti del lievitino e lasciare riposare per 1 ora

nel frattempo mettere a bagno  l'uvetta con il rhum, e lasciate macerare per un'ora.(omesso)

 Dopo il riposo, in una boule versate il lievitino. l'acqua, lo zucchero, il rhum ed iniziate a lavorare, unite una parte di farina. Poi aggiungete l'uovo, altra farina quando tutto è ben amalgamato, aggiungete poco alla volta il burro morbido, lavorate per circa una decina di minuti, fino a quando il tutto è ben incordato, soltanto alla fine aggiungere le gocce. Ponete l'impasto nella boule, coprite e lasciate riposare per 1 ora. Imburrate lo stampo e disponete le mandorle a raggio sul fondo (omesso), con attenzione versare l'impasto e lasciate lievitare fino al bordo, ci vorranno circa due ore, ma questo dipende sempre dalla temperatura esterna, che dovrebbe essere intorno ai 30 gradi, quindi in questo periodo ci vuole un pochino in più. Cuocete a 180 gradi nel forno preriscaldato per 35/45 minuti, (a me sono bastati 35), fate la prova stecchino. Mettete la griglia di cottura nella parte bassa del forno, (io seconda scanalatura dal basso) se dopo 10 minuti vedete che colora troppo coprite con un foglio d'alluminio , toglietelo dallo stampo ancora caldo. Lasciate raffreddare su gratella.  Spolverizzate con zucchero a velo.

Alla prossima versione

giovedì 10 dicembre 2015

dolce semplice al cacao con lievito in polvere home made




Caro diaro......Ricordo che da piccola, soprattutto quando avevo giornate negative, prendevo il mio diario ed iniziavo a scrivere.
Oggi è uno di quei giorni, quindi iniziamo da capo.

Caro Diario, oggi la giornata è iniziata bene, ma nel   proseguio diventata pesantuccia; come spesso accade, cerco di smorzare il livello tensione preparando un dolce, pasticciando un poco.  Visto che avevo lessato la zucca al forno, volevo usarne una parte per il dolce della merenda, allora come sempre con le uova e lo zucchero, setaccio farina e cacao e lievito.. "Ops, dov'é il lievito??? Ricordo di averlo ricomprato, avevo visto lo scatolino in dispensa". Infatti c'era, ma vuoto! Che faccio? Uscire non posso causa bimba con febbre, aspettare mio marito nemmeno visto che stasera torna tardi... malinconica ripongo la ciotola con le uova montate in frigo e mi arrendo, propino alle bimbe un semplice pan carrè e cioccolato. 
Dopo un paio d'ore, verso le sette sento la più grande che dice alla sorellina:"Oggi niente dolce, mamma non ha il lievito, se fossi stata più grande sarei andata io". Allora dimmi: Tu, che avresti fatto? Mi sono rimboccata le maniche ed armata di tablet alla ricerca del sostituto. Ci sono molte varianti, da premettere che potevo fare senza  e preparare il classico pan di spagna, ma avevo i liquidi già preparati e non mi andava di buttare ingredienti. Mi son imbattuta nel post di Bressanini e di Nanni, quindi visto che avevo del cremore di  tartaro, solo 10gr (usato come stabilizzante di albumi), allora ho creato il lievito con quanto avevo.
Ho diviso gli ingredienti,  non ho voluto rischiare mettendo la zucca, e quindi inutile dire che per la gioia delle bimbe alle venti e trenta il dolce era in tavola.


dosi Nanni: 50 cremore di tartaro, 35 bicarbonato, 25 amido di mais.
 mie dosi:   10 cremore di tartaro, 7 gr bicarbonato, 5 amido di mais (prelevato 16 gr dose di un sacchetto), il resto conservatelo visto che l'amido ha la  funzione  proprio di mantenimento.
 Vi invito vivamente a leggere entrambi gli articoli, soprattutto quello di Bressanini, molto interessanti, inutile dirvi che questo tipo di lievito potete usarlo per i cake salati visto che non contiene la vaniglia
                  




INGREDIENTI  per una teglia da 28 cm

250 gr farina 00
50 gr di cacao amaro
250 gr di zucchero semolato  bianco
200 gr di uova (4 uova medie)
125 ml di olio di semi
120 ml di latte (60 latte/60 caffé)
16 gr di lievito in povere per dolci 
mezza bacca vaniglia

mix lievito (10 cremore tartaro,  5 amido di mais, 7 bicarbonato di sodio)


PROCEDIMENTO

In una boule montate le uova con lo zucchero e la vaniglia, aggiungete l'olio a filo. Unite poco alla volta la farina il cacao ed il lievito setacciato, alternandolo al latte/caffè. Versate il composto in una teglia imburrata ed infarinata, e cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 25/30 minuti. Fate raffreddare su una gratella, decorate con zucchero a velo.



Alla prossima versione









mercoledì 9 dicembre 2015

Challah







La challah è il pane che secondo la tradizione ebraica si consuma per la festa dello shabbat, (festa del riposo), che dura dal venerdì sera fino al sabato sera. Non sono pratica di storia ebraica, ma sò che questo pane viene preparato dalle donne e quando lo formano prelevano una parte (anticamente la donavano ai sacerdoti come offerta ) e la bruciano nel forno; viene consumato la sera per cena, dove il capo famiglia lo offre agli altri commensali dopo che ha recitato una preghiera. La ricetta l'ho presa dal blog di Labna, assolutissimamente non è da reputarsi challah al 100%,  prima cosa non sono ebrea, anche se ho rispettato la ricetta e quindi come da  tradizione non ho messo nè latte nè suoi derivati, ma  ho usato le stoviglie che uso per altre preparazioni e quindi non può essere usata per lo shabbat. Per tradizione durante le feste si consumano pasti a base di carne, secondo la legge ebraica è vietato mangiare carni, latte e suoi derivati nello stesso pasto,  ( se ricordo bene,  secondo le regole kosher, gli alimenti che contengono il latte vengono messi in stoviglie separate, ad esempio in una ciotola in cui si impasta la challah non si deve assolutamente versare latticini, quindi se in una ricetta trovate latte o burro, è da considerarsi semplice pan brioche). Se siete interessati qui ci sono alcune regole.  Il pane è veramente molto versatile, noi l'abbiamo mangiato sia a cena con la carne sia a colazione con la marmellata. Se chiuso in un sacchetto si mantiene un paio di giorni, ovviamente perde la sua morbidezza iniziale, ma potete benissimo congelare, e scongelare un' oretta prime di utilizzarlo.


Aggiornamento: 
Per la benedizione dello shabbat, le challot (plur.)  devono superare il peso di 1.650g, devono essere almeno due , per simboleggiare la doppia porzione di manna che cadeva il venerdì, alla vigilia delle feste. Visto che essa era ricoperta di rugiada per ricordare quell'evento, le challot vengono disposte su tovaglie di lino bianche e a loro volta coperte da teli bianchi .

Anche la loro forma ha un significato particolare
treccia 3 capi simboleggia la pace
treccia da 4 a 6 capi simboleggia l'amore
treccia ad anello (preparata a capodanno) simboleggia la continuità della vita.



INGREDIENTI

2kg di farina 0        
4 bicchieri di acqua tiepida (800ml)
1 bicchier di zucchero semolato(220 gr)
1 bicchiere di olio (200 ml)
2 uova (100 gr)
2 cucchiai di sale (5O)
2 cubetti di lievito (50 gr)
2 tuorli per spennellare 
q.b di semi


500 gr farina 0
200 ml acqua
55 gr di zucchero semolato
50 ml di olio di semi
25 gr di uova
10 gr di lievito di birra
12 gr di sale
1 tuorlo per spennellare


PROCEDIMENTO

In una boule sciogliete il lievito nell'acqua, aggiungete lo zucchero, una parte della farina ed incominciata e mescolare, unite l'olio, il sale, l'uovo ed il resto della farina. Impastate per una decina di minuti, l'impasto deve risultare compatto, ma morbido Fate due serie di pieghe a tre e coprite a campana per una quindicina di minuti. Ponete l'impasto in una ciotola, coprite con pellicola o con un panno umido e lasciate lievitare per un paio d'ore, deve raddoppiare. Dividete l'impasto in tre parti uguali, formate dei filoncini lunghi 30/40 centimetri (a seconda di come si vuole la treccia in questo caso i miei filoncini erano 40cm), formare la treccia e lasciarla riposare su una teglia ricoperta di carta forno, oppure oleata ed infarinata per circa 1 ora. Spennellate la challah con il tuorlo diluito con poca acqua. Cuocete a 180 gradi per circa 25/30 minuti, fate raffreddare su una gratella.

Alla prossima versione






giovedì 3 dicembre 2015

dolce Clementine









Finalmente sono arrivate! Le ho viste al mercato e subito prese, le adoro, amo le clementine e gli agrumi in genere, in realtà è proprio l'inverno che mi piace. Adoro il freddo, la pioggia e qui sicuramente mia madre mi diserederà, perche appena vede una nuvoletta pensa al suo bucato. Nelle giornate fredde accendo il camino, e non perché sia una persona freddolosa, semplicemente mi piace, il calore che emana, il suono dei ceppi che scoppiettano, l'atmosfera che si crea.  Premetto che ho usato un gran parolone, io, l'accensione del camino ed il mantenimento della fiamma non andiamo d'accordo, ho il potere di affumicarmi senza accender nemmeno una fiammella, per questo in casa alcuni compiti sono ben definiti: il cammino, per me, è offlimits. L'altro giorno avevamo acceso da poco il camino,  e  avevo preparato un dolce, usando le clementine.  Con le bimbe l'abbiamo decorato usando la classica glassa, fatta da zucchero a velo e succo di clementine (ma va bene anche la sola acqua ed è un'operazione che  si può omettere, basta anche semplicemente spolverizzare con zucchero a velo).  Abbiamo gustato il tutto proprio mentre i ceppi scoppiettavano ancora. Mi piacciono questi dolci versatili, adatti alla prima colazione, ma se farciti ottimi anche come fine pasto, visto che (i gusti non si discutono),  si sposano bene sia con la marmellata di ciliege che con la classica cioccolata spalmabile!




INGREDIENTI per una teglia 22x22, oppure una tonda da24/25cm


200 gr di uova (4 medie)
200 gr di zucchero semolato bianco
300gr di farina 00
100 gr di olio di semi
125 gr di succo di clementine (circa5)
la zeste delle clementine
1 sacchetto di lievito in polvere per dolci (16gr)
1 cucchiaino di estratto vaniglia oppure 1/2 bacca

PROCEDIMENTO


In una boule montate le uova con lo zucchero e la vaniglia, quando sono ben montate aggiungete l'olio, alternate a questo punto la farina setacciata insieme al lievito, ed il succo delle clementine. Versate in una teglia imburrata ed infarinata e cuocete a 170 gradi per 30/40 minuti, dipende dal vostro forno, fate sempre la prova stecchino. Lasciate raffreddare su gratella

Preparate la glassa unendo poco alla volta l'acqua/ succo  con lo zucchero a velo, non tutte le marche hanno lo stesso assorbimento, quindi una volta raggiunta la consistenza desiderata versare sul dolce.


Alla prossima versione





                                 dopo 24h, ancora morbido  e glassa croccante

mercoledì 2 dicembre 2015

dolce zeta zucca e cacao







Le maestre dell'asilo che frequenta la mia Giulia, insieme a tutti i bimbi, a fine ottobre hanno organizzato la festa dell'autunno. Alcuni giorni prima, i più grandi, quindi anche Giulia, hanno preparato il mosto e le decorazioni, alle mamme invece hanno chiesto di preparare dolci autunnali. Bellissimo evento, poesie, canti e allestimenti, allora con Giulia è iniziato il grande lavoro: ogni volta che nominavo un ingrediente, come noci, castagne, mele,  c'era un noooooo, no ci piace. Finalmente dice "è inutile che elenchi queste cose i bimbi, adorano solo il cioccolato". Allora con il suo suggerimento, e l'aiuto del web, ta daaa.... dolce zeta (shhhh non diteglielo, la zeta sta per zucca :-P). Quindi, prima di arrivare a questa versione, abbiamo fatte alcune varianti, esattamente con zucca cruda e frullata, lessata in acqua e cotta al forno, abbinandola al fondente e al cacao. Ho scartato subito la versione al fondente perchè la zucca porta umidità, alla fine ho scelto la cottura al forno, perchè meno acquosa, come base , ed ho preso spunto dalla ciambella di Santin, ed il risultato è quello in foto. Alle mie bimbe e consorte è piaciuta, alla nonna e alle zie pure, la prova del nove l'ho avuta a scuola, ciambella terminata in un lampo. Ho chiesto spudoratamente a qualche bimbo e a qualche mamma, è stata di loro gradimento, sapore della zucca ben mimetizzato dal cacao e dalla  vaniglia, quindi non resta che sapere  la vostra opinione..... 



INGREDIENTI  per uno stampo a ciambella da 24 cm

300 gr di zucca cotta al forno
250 gr di farina00
250 gr di zucchero semolato bianco
50 gr di cacao amaro
200 gr di uova (circa 4medie)
125 ml di olio di semi
50 gr di latte
1 sacchetto di lievito in polvere per dolci
1 cucchiaino di estratto vaniglia oppure la raschiatura di mezza bacca

q.b zuccero a velo.


PROCEDIMENTO



Lavate e tagliate a fette la zucca circa 450 grammi, (peso crudo senza buccia), disponetela su una teglia ricoperta da carta forno e cuocete in forno per una trentina di muniti a 140/150 gradi. Fate una prova con la forchetta, deve essere morbida e non molliccia. Fate raffreddare e dopo emulsionate nel mixer insieme all'olio. 
In una boule montate uova e zucchero, aggiungete il mix olio/zucca e la vaniglia. Setacciate la farina, il cacao ed il lievito e poco alla volta aggiungete al composto, alternando con il latte. verste in una teglia imburrata ed infarinata e cuocete a 180 gradi per circa 30/40 minuti. Fate raffreddare come sempre su una gratella e decorate con zucchero a velo.


Alla prossima versione